2021 – La tv cambia faccia! Sei pronto allo switch off?
Il ministero dello Sviluppo economico ha comunicato ufficialmente che dal 01 settembre 2021, tutte le emittenti televisive dovranno adeguarsi al codec già in uso per i video sul web, ovvero l’Mpeg-4. E questo sarà solo il primo passo di un cambio tecnologico che in soli 9 mesi, obbligherà le emittenti a passare al nuovo digitale terrestre (il Dvb-T2 Hevc, contro l’attuale Dvb-T1): in termini tecnici avverrà il cosiddetto switch off.
Arriva l’alta risoluzione: Sarà tutto in HD?
Quello che ci si aspetta è una maggiore qualità dell’immagine, fino ad avere l’HD come norma.
I modelli di tv capaci di supportare l’HD sono già in commercio da fine 2018 e alcune prove di produzione di contenuti in 4K sono già state fatte da Samsung, che ha filmato Manchester United-Inter del 20 luglio e Tottenham – Juventus del 21 luglio.
Il rovescio della medaglia riguarda la compatibilità dei televisori: se non saranno almeno compatibili con lo standard l’Mpeg4 non vedremo più il digitale terrestre.
Questo è lo switch off: le emittenti devo adeguarsi alle tecnologie più efficienti, con il vantaggio di liberare anche frequenze per le reti 5G.
Settembre 2021 – Giugno 2022: scatta il conto alla rovescia per il cambio TV!
La liberazione delle frequenze mobili della banda 700 per il 5G, ovvero quelle comprese tra i 694 e i 790 MHz, già cedute all’asta agli operatori telefonici, costringerà le emittenti a spostare i canali e gli utenti ad adeguare l’antenna (come durante il passaggio al digitale terrestre).
I benefici per gli operatori telefonici sono importanti: le frequenze sulla banda 700 garantiscono una migliore copertura, arrivano meglio all’interno degli immobili e superano gli ostacoli con più facilità rispetto a quelle con lunghezza d’onda più corte.
La nuova versione del digitale terrestre, invece, consentirà un aumento della qualità visiva e sonora, oltre ad un maggior numero di contenuti in alta e altissima definizione.
Nuovo digitale terrestre: il calendario dello switch-off
Il calendario del passaggio dall’attuale digitale terrestre a quello nuovo è stata pubblicata dal MiSE. Il Ministero ha diviso l’Italia in 4 macro-aree:
- 1 settembre 2021 – 31 dicembre 2021: Area 2 – Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia tranne la provincia di Mantova, provincia di Piacenza, provincia di Trento, provincia di Bolzano; Area 3 – Veneto, provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna tranne la provincia di Piacenza
- 1 gennaio 2022 – 31 marzo 2022: Area 1 – Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Sardegna
- 1 aprile 2022 – 20 giugno 2022: Area 4 – Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata; Abruzzo, Molise, Marche.
Si inizia dal al Nord Italia (eccetto Liguria e Toscana), poi, fino al 20 giugno 2022, le restanti.
Tuttavia il primo step, ossia il passaggio al formato MPEG-4, non comporterà grossi cambiamenti, né l’acquisto di un nuovo decoder o televisore essendo supportato dai TV da almeno una decina di anni.
Sintonizzandosi sui canali HD (dal canale 501 in poi) è possibile controllare se il proprio televisore supporta il formato corretto: basterà controllare che si vedano.
Lo switch-off vero e proprio invece avverrà nel periodo tra il 21 giugno 2022 e il 30 giugno 2022, il formato MPEG-4 verrà sostituito dal DVBT-2 (il digitale terrestre 2.0) con standard di compressione HEVC (High efficiency video coding) al posto degli attuali Mpeg2/Mpeg4 per la compressione dei dati senza alterare la qualità dell’immagine.
Obbligatorio cambiare Tv?
Dal 1° luglio 2016 è stata introdotta la possibilità per i negozi di vendere TV con il digitale terrestre DVB-T, a patto però che questi apparecchi venissero venduti abbinati a un decoder DVB-T2 con codec HEVC.
Dal 1° gennaio 2017 invece non si possono mettere in commercio televisori privi dei nuovi standard. Chi ha comprato a partire dal 2017 quindi avrà sicuramente in casa un Tv adatto al DVB-T2 e sarà necessario effettuare solo una semplice risintonizzazione. Mentre per aquisti precedenti sarà sufficiente acquistare un semplice decoder (circa 25-30 fino a 250 euro) se il proprio non è adeguato.
Ovviamente l’acquisto del decoder è la soluzione più economica, ma è anche a maggior rischio di obsolescenza. Una tv “non Hevc” (pre-2017) nel 2022 avrà almeno sei anni. Rischia di non restare al passo quando la tecnologia sarà già ultraHD, e volta non solo alla compatibilità minima al digitale terrestre italiano.
In Legge di bilancio 2018 era stato previsto lo stanziamento di fondi per l’introduzione di un Bonus Tv, da utilizzare proprio nel caso di acquisto di un nuovo televisore compatibile con la nuova tecnologia richiesta. Si tratta di un fondo di circa 150 milioni di euro in 3 anni a partire dal 2019.
L’agevolazione è prevista solo per un televisore per famiglia tra il 2019 e il 2021. Dopodiché l’agevolazione spetta solo, allo stato attuale, a chi è esonerato dal pagamento del canone tv, cioè a chi ha più di 75 anni ed è in condizioni economiche disagiate (con un reddito inferiore ad 8.000 euro). Non si esclude, però, che più avanti questa platea venga allargata. L’importo dovrebbe essere di 25 euro a famiglia. Si attendono comunque ulteriori novità in merito.