Impianto multiservizio e Smart City: l’evoluzione normativa, obblighi e opportunità per i professionisti
La città intelligente o “Smart City” si contraddistingue per l’insieme strategie di pianificazione urbanistica e di investimenti in infrastrutture di comunicazione, tradizionali (trasporti) e moderne (TLC), volte all’ottimizzazione e all’innovazione dei servizi.
In questo contesto la realizzazione degli impianti multiservizio in fibra ottica comporta notevoli vantaggi sotto il profilo dell’installazione e l’Unione Europea ha identificato nello sviluppo delle reti di telecomunicazione a banda larga una delle risorse per i prossimi anni.
Secondo il rapporto di Sandvine Corporation, l’80% del traffico internet generato nel periodo della pandemia da COVID-19 (01/02/-19/04/2020), ha riguardato la fruizione di video, di giochi e l’uso dei social.
“Una conseguenza della crescita video sia nei contesti fissi che mobili sarà la conseguente accelerazione del traffico nelle ore di punta” stima il VNI, Visual Networking Index.
L’aumento del volume iniziale è avvenuto durante il giorno, quando la maggior parte delle reti a banda larga erano sottoutilizzate.
Le ore di punta del traffico sono passate dalle 19:00 a mezzanotte ad un periodo che va dalle 10:00 a mezzanotte, e in alcune reti ciò ha sostanzialmente raddoppiato il volume giornaliero totale di utilizzo e persino aumentato in modo significativo il picco di utilizzo (Comcast sul proprio blog ha segnalato il picco di aumenti fino al 38% ) , portando quasi al collasso.

Si pongono quindi nuovi interrogativi per gli operatori di rete:
“La mia rete può soddisfare le aspettative dei consumatori se questa è la nuova normalità? “
Il nuovo Switch-off Digitale: Le conseguenze sulla rete
Nel giugno 2022 l’Italia inoltre cambierà lo standard trasmissivo della televisione digitale terrestre. Nei prossimi 2 anni un parco di ca. 48 milioni di TV verranno sostituiti, rottamati o connessi a nuovi adattatori dotati dello standard DVB-T2 e HEVC.
Tutti questi nuovi TV saranno connessi nelle Smart Home a tutte le fonti di segnale: DTT, SAT e IP.
Vantaggi dell’Impianto Multiservizio
L’impianto multiservizio, così come gli altri impianti realizzati in fibra ottica, permette quella che viene chiamata neutralità tecnologica, ovvero la possibilità di veicolare diversi servizi contemporaneamente: segnali TV Satellite, telefono, dati, domotica, sicurezza/anti-intrusione, tele-lavoro, senza preclusione per la tipologia di servizio immesso nella
rete.

L’agenda digitale europea
Già nel 2010 la Commissione Europea aveva adottato “Un’agenda digitale europea“(COM(2010)245), che prevedeva obiettivi in tema di banda larga ed ultra larga, con diverse scadenze temporali:
- Banda larga di base per tutti (2Mbts)entro il 2013 (obiettivo raggiunto anche grazie alla copertura supplementare fornita dal satellitare);
- Banda larga veloce (pari o superiore a 30 Mbps) per tutti entro il 2020.
- Banda larga ultraveloce (velocità superiore a 100 Mbs) per almeno il 50% degli utenti domestici europei entro il 2020 (si è preso atto che non può essere conseguito senza un intervento pubblico che stimoli ed orienti la programmazione dei privati)
L’impegno del governo
L’Unione europea con un’apposita direttiva EU 61/2014, del 15 maggio 2014, ha delineato l’adozione di “misure volte a ridurre i costi dell’installazione di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità”.
In Italia il recepimento di tale direttiva è avvenuto tramite due provvedimenti normativi:
- L. n. 164/2014: art. 6 ter, comma 2 (Modifiche al DPR 380/2001 «testo unico dell’edilizia») Obbligo di infrastruttura fisica multiservizio passiva interna all’edificio
- Direttiva 2014/61/UE, ha istituito il Sistema informativo nazionale federato delle infrastrutture (SINFI) per razionalizzare e
semplificare le procedure relative alla realizzazione delle infrastrutture per le reti in fibra ottica. - Dlgs n. 33 del 15 febbraio 2016 «misure volte a ridurre i costi dell’installazione di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità”, introduzione “catasto delle infrastrutture”, come presupposto per la costruzione delle infrastrutture di rete.
- Infine i Dlgs n. 18 del 2020 e n. 76 del 2020 hanno introdotto ulteriori interventi di semplificazione per il dispiegamento delle reti. Per il conseguimento di atti abilitativi, relativi alle installazioni delle infrastrutture per impianti radioelettrici è infatti sufficiente la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA).
Negli edifici privati (non tutelati come beni culturali) i lavori necessari alla realizzazione di infrastrutture interne ed esterne all’edificio predisposte per le reti a banda ultralarga, si possono equiparare gli interventi ai lavori di manutenzione straordinaria urgente, secondo le previsioni dell’articolo 1135 del codice civile (e quindi possono essere disposti direttamente dall’amministratore di condominio). Attraverso una modifica al decreto legislativo n. 33 del 2016, il decreto legge n. 76 del 2020 introduce una semplificazione per la posa di infrastrutture a banda ultra larga da parte degli operatori in ambito urbano ed extraurbano, anche in prossimità del bordo stradale o sul marciapiede facendo uso della microtrincea.
Il D.P.R. 380/2001 – art. 135-bis
Il 1 luglio 2015 è entrato in vigore quanto previsto dal Decreto Legge 12 settembre 2014, n. 133 (c.d. Sblocca Italia) convertito dalla legge di conversione 11 novembre 2014, n. 164 che con l’art. 6-ter (Disposizioni per l’infrastrutturazione degli edifici con impianti di comunicazione elettronica) ha aggiunto al D.P.R. n. 380/2001 l’art. 135-bis titolato “Norme per l’infrastrutturazione digitale degli edifici” che prevede l’obbligo per tutti gli edifici di nuova costruzione e ristrutturati di avere la predisposizione per la banda larga.
Il disposto normativo prevede che debbano essere equipaggiati con un’infrastruttura fisica multiservizio, passiva interna all’edificio, anche in caso di interventi di profonda ristrutturazione edilizia.
- comma 1: dal 1 luglio 2015 gli edifici di nuova costruzione DEVONO essere equipaggiati con un’infrastruttura fisica multiservizio passiva all’interno dell’edificio costituita da appositi spazi installativi e impianti a fibra ottica.
- comma 2: predisposizione di adeguati punti di accesso.
- comma 3: etichetta volontaria «edificio predisposto alla banda larga» rilasciata da un tecnico abilitato se realizzato nel rispetto delle norme CEI.

L’etichetta volontaria
L’Impianto Multiservizio, ex art. 135-bis DPR 380/2001 prevede obbligatoriamente quattro fibre ottiche che collegano ciascuna unità immobiliare. Queste fibre sono dedicate ai servizi della TV centralizzata, terrestre per tutti i segnali ricevibili nella zona dell’impianto e satellitare per tutti i segnali richiesti dagli utenti e per la fruizione dei servizi di rete a banda ultra larga.
La certificazione secondo la regola dell’arte dell’Impianto Multiservizio deve essere rilasciata da un tecnico abilitato per la cosiddetta “lettera B”; l’edificio può pregiarsi dell’etichetta di “edificio predisposto alla banda larga”.
In caso di mancata applicazione del dettato della legge non sono previste sanzioni dirette, tuttavia al momento della compravendita, il Notaio, in qualità di garante della parte acquirente dovrà assicurare che la parte alienante fornisca prova documentale della sussistenza di tutti i requisiti previsti dalla legge per quello specifico immobile. Tra i quali è previsto il progetto/certificazione dell’impianto multiservizio.
I Notai confermano che: “l’immobile privo di Impianto Multiservizio non può essere oggetto di compravendita”. Grazie all’equo compenso, l’Impianto Multiservizio diventa per il condominio un profitto e non più solo un costo.
Benefit fiscali
La Legge di Bilancio 2020 – ossia la legge n. 160 del 27.12.2019, ha apportato delle proroghe e delle modifiche alle detrazioni fiscali previste per le ristrutturazioni edilizie e la riqualificazione energetica degli edifici.In relazione alla tipologia degli investimenti agevolabili rientra, tra gli altri la cablatura degli edifici (opere finalizzate alla cablatura degli edifici, a condizione che interconnettano tutte le unità immobiliari residenziali).
È infine stato prorogato anche il così detto Ecobonus, particolarmente attinente al settore della building automation, dato che può essere sfruttato per ottenere la detrazione del 65% su l’acquisto, l’installazione e la messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo a distanza degli impianti di riscaldamento, di produzione di acqua calda, di climatizzazione delle unità abitative.
In caso di concomitanti interventi di efficientamento energetico previsti dal Decreto Rilancio (art. 119, comma 1 DL 34/2020) e nel rispetto degli altri requisiti previsti dal decreto, si applica anche il Superbonus, ossia la detrazione al 110%, con rimborso in 5 anni.